Il Cinghiale maremmano

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La Maremma Toscana nella sua fitta macchia mediterranea ospita numerose specie di animali, tra queste, legato in un binomio inscindibile con la Maremma c’è il cinghiale.

Famoso per la sua tenacia, per la sua forza e, contemporaneamente, per la sua carne pregiata, il cinghiale maremmano è da sempre considerato una delle prede più ambite ed un fiero avversario nella caccia alla grossa selvaggina.
 
Cinghiale femmina (Foto Irene Gamberi)
 
Di indole pacifica, può diventare molto pericoloso se attaccato o se si sente minacciato. Nonostante l’aspetto goffo è molto rapido nella corsa e un agile nuotatore, dotato di udito e olfatto sensibilissimi. Ha pelo ispido e scuro, il corpo è massiccio e squadrato, dotato di grandissima forza e resistenza. 
 
Caratteristica inconfondibile è la testa che è notevolmente più grande e massiccia rispetto al corpo e ha il grugno allungato
 
Cucciolo di cinghiale (Foto Irene Gamberi)
 
La dentatura adatta ad una alimentazione onnivora permette di triturare alimenti vegetali (erba, radici, tuberi, frutti, granaglie, è particolarmente goloso di ghianda) ma anche lo sfibramento delle carni (si nutre anche di invertebrati, piccoli mammiferi e talvolta anche di carcasse di animali di dimensioni maggiori) . 
 
La peculiarità della dentatura del cinghiale sono i canini inferiori, le zanne. Forse rappresentano la sua caratteristica più conosciuta, più temuta e più ripresa dall’immaginario collettivo. Questi denti sono a crescita continua, ma nella femmina restano comunque di dimensioni ridotte, mentre nel maschio crescono fino a sporgere ricurve verso l’alto vistosamente al di fuori della bocca, sovrastando il muso con aria minacciosa. 
 
Zanne del cinghiale maschio (Foto Irene Gamberi)
 
Tipica del cinghiale è l’abitudine di grufolare scavando nel terreno alla ricerca di cibo, ma le zanne non servono solo a questo, sono anche efficaci strumenti di difesa.
 
Un’altra abitudine del cinghiale è l’insoglio: un bagno di acqua e fango utile per rinfrescarsi durante l’estate e per liberarsi dai parassiti. La sua pelle spessa e dura è utile per proteggerlo oltre che dagli insetti anche dal freddo, da eventuali ferite e addirittura dai morsi di vipera.
 
Il cinghiale maremmano vive oltre 10 anni, è di taglia piccola e poco prolifico (raramente più di 3 cuccioli a figliata), i cuccioli nascono dopo una gestazione di circa 4 mesi, le femmine vivono in branchi, talvolta anche numerosi, composti, oltre che dalle femmine, dai piccoli e dai giovani maschi. 
 
Allattamento cuccioli (Foto Irene Gamberi)
 
All’interno del branco l’ordine è dettato da complessi rapporti gerarchici, ed i piccoli vengono allevati e difesi da tutte le scrofe. I maschi adulti, invece,  vivono solitari e si ricongiungono al branco solo durante il periodo degli accoppiamenti, che in genere è tra ottobre e gennaio. 
 
In passato è stata operata una massiccia introduzione di razze estere, in particolare di cinghiale ungherese, molto più robusto e prolifico, le femmine arrivano a partorire anche 8-12 cuccioli a figliata.

Questo aspetto, insieme al successivo incrocio delle due razze, ed alla scarsa pressione predatoria incontrata in Maremma (scarsità di superpredatori come il lupo) ha portato ad una crescita esponenziale della popolazione, anche in questo caso l’uomo col suo intervento ha stravolto l’equilibrio creato dalla natura in millenni di evoluzione.
 
Contributo di Irene Gamberi per Maremmans