Follonica: La Fabbrica riapre.

Emozioni di Maremma
5 Marzo 2013

ALLA FONDERIA: L’OFFICINA RIAPRE.

12 MAGGIO – 4 LUGLIO 2023

Giuliano Giuggioli, artista Maremmano, nato a Vetulonia e Follonichese d’adozione, è la mente e il cuore di questo progetto.

In occasione del centenario della città, divenuta comune il 14 giugno 1923, e del cinquantenario della propria attività artistica, Giuggioli, in collaborazione con i colleghi Claudio Cionini e Dario Vella, e con il patrocinio del Comune, riapre al pubblico la Fonderia 1.

Fonderia1

Ciò che è stata officina delle fusioni in ghisa, diventa bottega d’arte. L’intento è quello di rendere partecipe il pubblico del processo creativo pittorico. I tre artisti stanno ora lavorando su tre enormi tele di 4 x 2 metri; è possibile assistere alla realizzazione delle opere come in un atelier di pittura e, a tratti, interagire con i pittori, disponibili a raccontarsi in pubblico (ogni martedì e venerdì dalle 16:00 alle 19:00).

I quadri raccontano il passato, il presente e il futuro della Fabbrica.

Claudio Cionini

Claudio Cionini ci offre una visuale di ciò che è stato il villaggio nel tempo del suo massimo splendore. Il suo è uno sguardo dalle tinte monocromatiche, le case e la fabbrica prendono vita dai colori della terra contaminati dal blu e dal grigio, l’orizzonte è plumbeo ma ad alleggerire il tutto c’è un cielo chiaro e dei punti luce, a tratti spatolati, che spiccano al centro del quadro.

Giuliano Giuggioli

Nella parte mediana della galleria troviamo l’opera di Giuliano Giuggioli che ritrae i Forni delle ringrane (in cui aveva luogo la fase di preparazione del minerale ferroso per la fusione) dai quali emerge in primo piano un pane che sembra uscire dalla composizione trasformando il prato su cui poggia la struttura, in tovagliato su cui è adagiata la pagnotta. Qui si gioca sull’idea forno – pane – cibo per la vita: il luogo che un tempo ha dato sostentamento alla città, sfamando centinaia di persone, ora riapre le porte come fucina artistica che nutre altrettante anime.

Dario Vella

L’ultimo lavoro ci parla del futuro. Dario Vella nasce e si consolida esprimendosi come street artist, passando dai graffiti a grandi opere murarie. Successivamente si misura con varie tecniche pittoriche che sperimenta su svariati supporti e materiali, arrivando persino a customizzare complementi d’arredo su commissione. Il suo stile eclettico è in bella vista sulla tela che ci parla del futuro del progetto. 
A riempire la tela un’enorme tigre, il suo animale-guida, simbolo di forza, grandezza, passione e rinascita. A fare da contorno ci sono numerosi elementi come i riferimenti dei particolari artistici in ghisa che decorano la città (il leone, la cornucopia, il delfino), e tanti riferimenti al passato, al presente e al futuro che non vi svelo per non privarvi del piacere della scoperta e dell’incontro con l’autore.

Un’emozione di speranza mi rimane nel cuore dopo aver vissuto questa esperienza: che la Fabbrica rinasca a nuova vita ritornando ad essere un luogo vivo e frequentato della città, un punto d’incontro e di scambio culturale in cui sperimentare e vivere varie forme artistiche.

Per seguire l’evento sui social, clicca qui: La Fabbrica riapre

Articolo e fotografie di Katia Tarricone.