Itinerari maremmani: I Giardini d’Arte

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Sarà perché la Maremma è una terra dove ancora attività umane e natura sono in buon equilibrio che qui si trova un numero di giardini d’arte, luoghi dove l’arte dell’Uomo si integra con quella Natura in ambienti unici, che difficilmente riscontrabili in altre parti d’Italia.
Hic Terminus haeret – qui aderiscono i confini: forse la scritta che troviamo incisa sul cancello d’ingresso del parco d’arte di Daniel Spoerri (la maledizione di Didone contro Enea nell’Eneide di Virgilio) vuole intendere proprio questo: l’integrazione fra l’arte della Natura e la creatività dell’Uomo.

giardino di Daniel Spoerri – foto di Nino Costa


Il giardino di Daniel Spoerri è un parco artistico situato alle pendici dell’Amiata grossetano. È il giardino d’arte che io amo di più fra quelli in provincia di Grosseto. Il Giardino è stato ideato dall’artista Daniel Spoerri, artista svizzero di origine rumena, e oggi accoglie ed espone 112 opere di 55 artisti diversi, tra cui lo stesso Spoerri, su di una proprietà di circa 16 ettari tra il borgo di Seggiano e la frazione di Pescina. Le installazioni sono di materiali, dimensioni e temi assai vari e sono disposte in ordine sparso e apparentemente casuale, e questo contribuisce a rendere il giardino un luogo da visitare senza guida e senza filo logico, ma perdendocisi dentro, seguendo le sensazioni e lasciandosi avvolgere dalla magia di una straordinaria simbiosi tra natura ed arte.
 

Giardino dei Tarocchi – foto di Giulio Bocci


 
Spostandoci sulla costa, quasi al confine con il Lazio, troviamo il giardino d’arte più famoso della provincia di Grosseto, il Giardino dei Tarocchi, realizzato tra il 1979 e il 1996  da Niki de Saint Phalle. Siamo in territorio di Capalbio tra Pescia Romana e Pescia Fiorentina, vicino alla via Aurelia; qui l’artista francese ha realizzato quello che lei stessa ha definito come la più grande avventura della sua vita, un parco popolato di sculture ispirate alle figure dei 22 arcani maggiori dei Tarocchi, che richiama esplicitamente il Parque Guell di Anton Gaudi a Barcellona. Le grandi statue dai colori vivacissimi alte fino a 15 metri, sono ricoperte di mosaici in specchio, vetro e ceramiche e attraggono immediatamente l’attenzione; ma una visita più curiosa farà scoprire gli appunti, i pensieri, le citazioni lasciate sul cemento che ricopre le strade del giardino.
Il Giardino è delimitato all’ingresso da un muro realizzato da Mario Botta.
 

Giardino dei Suoni – foto di Nino Costa


 
Un salto dalla parte opposta del territorio provinciale ci porta a scoprire un piccolo giardino d’arte, il Giardino dei Suoni, in un’oasi di natura nel centro delle Colline Metallifere, tra Boccheggiano e Roccatederighi. Qui il padrone di casa, l’artista tedesco Paul Fuchs, ci condurrà alla scoperta delle sue installazioni, alcune in pietra altre in legno ma per la maggior parte in metallo, fatte per potersi muovere e vibrare al vento, e suonare; qui troviamo quindi strutture normalmente grandi ma comunque leggere, svettanti come canne ondeggianti al vento o raggomitolate per cogliere ogni movimento. E alla fine della visita Paul si produrrà in un concerto di strumenti improbabili, fatti di tubi, bidoni, fili, plastiche, ma di grande suggestione.
 

Giardino Viaggio di ritorno – foto di Nino Costa


Con il Giardino Viaggio di ritorno si torna in pianura, nell’entroterra di Castiglione della Pescaia, dove, in un ambiente assolutamente diverso dai precedenti, una terra di bonifica vicino al fiume Bruna, Rodolfo Laquaniti ha creato un percorso “all’indietro”, un viaggio di ritorno in direzione dei valori fondativi: il rispetto per la Natura, la Pace, l’Uomo liberato dalle sovrastrutture della civiltà moderna.  Lo stesso artista guiderà il visitatore seguendo il filo delle sue opere realizzate con materiali di rifiuto, in un viaggio che a mio parere rende questo giardino d’arte il più interessante – assieme al Giardino di Spoerri – fra quelli presenti in Maremma.