Una veduta del Castello (Foto G.Ciolfi) |
Dopo aver trattato delle antiche rovine etrusco/romane, oggi continuiamo il nostro viaggio a Saturnia mostrandovi la parte medievale del paese.
Con la caduta dell’Impero Romano di Occidente (476 d. C.) Saturnia e l’intera Maremma attraversarono un periodo di decadenza.
Il suo nome riappare nei documenti storici nel XII° sec. quando i conti Aldobrandeschi, divenuti signori del territorio vi costruirono un castello, ancora oggi visibile.
Caduta sotto il dominio della repubblica senese, Saturnia tornò a crescere.
La Repubblica restaurò il castello e le mura, che già circondavano la città fin dall’epoca etrusca, e ancora oggi ben visibili in alcuni punti del paese e in particolar modo ai lati della “porta fiorentina”.
Un tratto delle mura senesi (Foto G.Ciolfi) |
Risale anche a questo periodo (1480), un bellissimo quadro di scuola senese di Benvenuto di Giovanni, raffigurante la Madonna con il Bambino, posto nella cappella di sinistra della chiesa parrocchiale.
Saturnia passò poi a far parte del Granducato di Toscana governato prima dai Medici, poi dai Lorena.
Madonna con il Bambino di Benvenuto di Giovanni (Foto G.Ciolfi) |
In questo periodo il paese subì di nuovo un lungo declino che si arrestò nel 1865 quando Bernardino Ciacci acquistò il palazzo cittadino e i terreni circostanti, iniziando quel processo che avrebbe portato alla rinascita di Saturnia e ai giorni nostri.
Il lento risorgere di Saturnia è culminato nel secondo dopoguerra con lo sviluppo turistico legato alle risorse termali e al suo patrimonio archeologico.
Articolo di Giuliano Ciolfi