La leggenda dice che Atena e Poseidone stavano litigando per assegnare il proprio nome alla città in costruzione.
Zeus, per calmare il litigio stabilì che “La città avrebbe avuto il nome del dio che avesse fatto il dono migliore per l’Umanità”.
Poseidone allora fece comparire un magnifico cavallo bianco per alleviare le fatiche del lavoro degli uomini.
Athena, invece, percosse la terra con la propria lancia e, improvvisamente, sorsero alberi con le foglie argentee: era nato l’albero dell’olivo.
Zeus assegnò la vittoria alla propria figlia Athena e la città prese il nome di Atene; donando l’albero dell’olivo, Athena aveva donato all’Umanità luce, sostentamento e il simbolo della pace.
Questa la leggenda.
Ripenso all’acquacotta,a la bruschetta,
la panzanella della calda estate
e tanti piatti buoni e saporiti:
bòni e tanto sinceri
come lo sguardo delle creature.
Allora guardo verso l’oliveto
E là vedo un esercito di ulivi
Che somigliano a tanti contadini
Tormentati dal tempo e dal lavoro.
Per questo l’olio è bòno e generoso:
la bòna gente ’un fa cose cattive. (Morbello Vergari 1987)
I piatti della gastronomia maremmana, cucinati nel rispetto della tradizione, esaltano i prodotti di questa stessa terra: la cacciagione, il pesce, le verdure. Le zuppe, i vari tipi di acquacotta preparata con le verdure che la stagione offre, le bruschette sono un elogio all’olio extravergine di oliva che qui si produce.