Il treno si sta fermando. La stazione di Grosseto è vuota e stanca come la tarda notte, che assopendosi sta lasciando il posto al mattino. I passi del ragazzo rimbombano nell’edificio e attenuano il loro rumore varcando la soglia e attraversando la strada silenziosa. Una struttura stretta, lunga e dalle linee essenziali, ma ben decorata, attira l’attenzione del ragazzo che si ferma a fissarla. Su una parete liscia il mezzo volto di una donna si muove lentamente, alza lo sguardo, lo osserva e pronuncia parole con voce melodica: “Buongiorno viaggiatore: l’alba si sta svegliando e, insieme a lei, noi partiremo con tutta l’energia e il calore della sua luce. Illumineremo vari luoghi, attraverso preziose creazioni artistiche, pregiati minerali che necessitano di essere prima estratti e poi ampiamente esaltati”. Il cielo si tinge di chiaro, il ragazzo lo guarda per un attimo, sorride e si incammina per mano con la sua guida.
(Grosseto, Via Trieste)
Allo schiarirsi della notte, mano nella mano alla donna, mi immergo in un alternativo tipico paesaggio maremmano.
(Grosseto, Via Trieste)
Adesso non vedo non sento e non parlo, immagino.
(Arcidosso, Via Firenze)
Foto Facebook/ArtQ associazione
La “regione geografica compresa tra Toscana e Lazio”, ricca di leggende, ma trascurata dalla storia.
(Arcidosso, Via Roma 43)
Foto Facebook/ArtQ associazione
Una singolare cittadina italiana. Me la trovo davanti, in uno specchio, ma io non ci sono riflesso.
(Arcidosso, Via Firenze)
Foto Facebook/ArtQ associazione
Un albero di mani, imponente, come i castagni dove mi arrampico. Ma questo è diverso: vengo assorbito e trascinato nel continuo del mio viaggio.
(Arcidosso, Via Firenze)
Foto Facebook/ArtQ associazione
Trapasso il muro Scendo nelle profondità del mare. Qui, la balena mi accompagna. Con la sua magnificenza mi fa sentire piccolo.
(Arcidosso, Via Firenze)
Foto Facebook/ArtQ associazione
Dal buio e dalle sue tenebre inoltrate emergono molte sfere illuminate, così potenti da poter accecare gli uomini e da lasciarli intrappolare nella speranza in cui cercano il perché della propria vita e di sé. Io non ho paura e mi affido in pieno alla natura che in questo posto sa cullarmi mostrami gli insuccessi per insegnarmi a non cancellare dimenticando ma ripartire osservando.
(Grosseto, Cassero)
Dove hanno radici le basi della vita, non nei libri, ma nelle esperienze, le figure a tema mi ispirano un futuro variegato, ricco di potenzialità.
(Grosseto, Scuole Superiori, Cittadella dello Studente)
Ancora sono dolcemente trasportato, incatenato al fascino che la donna rinnova. Immerso negli incanti che si propongono alla vista. Scivolo sulle linee mi arrampico sui cubi sfioro i colori della pace.
(Grosseto, Cittadella dello Studente)
foto Artefacto – Uraban Device
(Grosseto, Cittadella dello Studente)
foto Artefacto – Uraban Device
All’armonia che si forma da queste immagini si oppongono messaggi. Riflessioni affiorano nella mia mente: la società sempre più unicolore le tonalità delle menti, uniformate dal conformismo.
(Grosseto, Cittadella dello Studente)
Foto https://it.pinterest.com/pin/450219293970633659/
Sulle ali di pegaso, cavalco il cielo della Maremma, tra i ricordi che ho impressi nella mente. Gli ardenti raggi estivi, le sfumature temperate delle luci autunnali, gli imponenti grigi dell’inverno, le pompose nuvole primaverili.
(Sottopassaggio, Via Massetana, Follonica)
Foto http://www.grossetooggi.net/
Spunto tra le verdi colline. Tra la flora e la fauna rotolo corro e saltello nell’erba, cerco figure nello scenario variopinto che madre natura abbondantemente ha offerto, decorato dall’uomo con solenni castelli.
(Albinia, sottopasso Statale Aurelia)
Foto Facebook/Arte facto
Sono catturato da una creatura del mare. Le sue pinne mi colpiscono.Trasportato tra le onde che battono a ritmo del mio cuore finisco sott’acqua.
(Albinia, sottopasso Statale Aurelia)
Foto Facebook/Arte facto
Mi lascio guidare dalla corrente. Nelle braccia delle limpide acque immagino gli esseri che le abitano.
Questo mare attraente, per quel che so, rimane un meraviglioso mistero.
(Marina di Grosseto)
Foto Arte facto
Giungo alla mia ultima tappa sono stato viaggiatore di una terra “dalle mille facce”, il tragitto rimane interminato,
all’infinito.
(Marina di Grosseto, Via Pietro Maroncelli)
Foto Arte facto
Elaborato realizzato dalle classi IV Classico e IV Scientifico, Liceo G. Chelli di Grosseto per il “Premio Silvia Giuntoli, la Maremma che non ti aspetti” (a.s. 2014/2015)
L’elaborato ha ricevuto la menzione speciale della Giuria: ” La Maremma raccontata come fosse una metropoli in un viaggio immaginario tra l’interiore e lo stupefacente, una Maremma inaspettata, sconosciuta eppure sotto gli occhi di tutti. ”