Il cocciaio, tra tradizione e modernità

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In passato il mestiere del “cocciaio” era uno dei tanti lavori artigianali presenti nel territorio. Il cocciaio si alzava presto il mattino per recarsi nei luoghi dove raccoglieva la creta, andava con un carrettino a volte tirato dal somaro, caricava tutto il fango possibile con la pala e tornava in paese con il carretto gocciolante. Il suo lavoro era appena all’inizio, quel fango pieno di impurità e di acqua doveva essere battuto e raffinato, portato alla giusta consistenza , reso plastico, cioè bagnato, ma non troppo.

tecnica di costruzione colombino, smalto metallico

tecnica di costruzione colombino, smalto metallico


Solo a quel punto quella creta prendeva  forma, sotto le mani esperte dell’artigiano. Gli oggetti modellati erano in genere oggetti di uso pratico, brocche, piatti, bicchieri, panate, contenitori per olio “ziro“, tutti di varia forma e misura, poi avveniva la cottura, la decorazione con smalti o cristalline e la seconda cottura.
lavorazione-artigianale-argilla-maremma-toscana
A quel punto l’artigiano poteva mettere in vendita gli oggetti salvati integri da tutta la lavorazione. Già , perché il rischio di rottura del pezzo c’è sempre , dalla costruzione, manuale o al tornio, alla asciugatura, alla cottura,ad ogni passaggio è possibile perdere dei pezzi per crepe o rotture.
 
lavorazione-raku-maremma-toscana
Questo che vi ho raccontato era il passato, è vero, ma molto del mestiere del cocciaio è rimasto immutato. Certo adesso l’argilla si trova a panetti già pronta da lavorare, ma le tecniche di lavorazione artigianale sono rimaste le stesse, il mestiere del cocciaio forse non è legato più agli oggetti di uso quotidiano, per quelli l’industria della ceramica ha sostituito l’artigiano, ma nei nostri borghi ci sono ancora persone che lavorano l’argilla come una volta, e anzi, la ricerca e lo studio delle tecniche di decorazione e cottura si sono mescolate , tra bucchero , maiolica, cotture con sali, cotture raku , le origini etrusche  del bucchero , le origini africane delle cotture a fuoco vivo , le origini giapponesi del raku si mescolano nelle botteghe artigiane, diventate vere e proprie officine di arte ceramica.
tecnica di cottura giapponese raku naked

tecnica di cottura giapponese raku naked


Potete trovare botteghe a Sovana, Sorano, Pitigliano, Massa Marittima, vere e proprie gallerie di arte di ceramisti che offrono varie tecniche di lavorazione e cotture. Una vera sorpresa, tra la tradizione e la modernità, in un mestiere che ancora rispetta i tempi della natura, che fonde gli elementi terra, acqua, aria e fuoco, con la lentezza e l’attenzione che la lavorazione artigianale richiede.
pezzi in bucchero , antica tecnica di cottura etrusca.i pezzi esposti sono moderni.

pezzi in bucchero , antica tecnica di cottura etrusca.i pezzi esposti sono moderni.


Proprio per questo molte persone vengono nella nostra Maremma per imparare a modellare, a plasmare immergendosi in un mondo a misura di uomo, ritrovando il piacere del lavoro manuale, ritrovando o scoprendo la propria creatività, nelle varie scuole nate nei laboratori dei ceramisti.
Articolo di Carla Giustacori