Tutto si crea e nulla si distrugge

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Il 16 giugno a Massa Marittima ho partecipato ad un piccolo ma grande evento!

Dieci artisti svizzeri si sono incontrati a Massa Marittima in uno dei tanti poderi e con il benestare dei proprietari hanno dato vita ad un progetto che vede la natura e l’arte come veri protagonisti.

Questi artisti sono soliti trascorrere del tempo in maremma e per amore della nostra tra hanno pensato di lasciare un loro segno e dare alla natura un loro contributo.

Foto di Enrico Franco

Foto di Enrico Franco


 

In Maremma abbiamo alcuni giardini artistici degni di nota, come il giardino di Daniel Spoerri, il giardino dei tarocchi di Niky De Saint Phalle, il giardino dei suoni di Paul Fhucs e questa notizia che correva nel net mi ha davvero incuriosito ed ho pensato di partecipare per vedere cosa effettivamente bollisse in pentola nelle colline metallifere.

Arrivo in questo podere davvero incontaminato (bio) nel cuore delle colline metallifere, vedo un capannello di gente e mi intrufolo tra i presenti. Ops..parlano tutti lo svizzero tedesco! Fortunatamente la padrona di casa che conosco mi vede, mi introduce al gruppo e chiede loro di parlarmi in altra lingua! Scopro che non sono tutti artisti, di fatto lo sono alcuni di loro, altri sono critici d’arte alcuni altri medici, ma certo quello che li lega è una incredibile amicizia e passione per l’arte e la natura.

 

Foto di Enrico Franco

Foto di Enrico Franco


La voglia di capir cosa stessero facendo si fa più grande e visto che ci capiamo decido di intervistarli.
-COM’ È NATA QUESTA IDEA?
-È la voglia di dare un contributo alla natura.. perché di fatto queste opere che sono artistiche non sono fatte per essere eterne ma vogliono subire il tempo che passa …
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Foto di Enrico Franco


 

 -IN CHE SENSO?

-Come vedi sono piccoli oggetti che forse un temporale porterà via, ma avrà il diritto di farlo, perché sono un regalo alla natura!; La parte predominate di questo progetto è la natura, non l’arte; questi oggetti sono creati per muoversi con il vento, roteare, suonare aggiungere un colore , aggiungere un “ingrediente” alla natura. È più un concetto di arte, che arte intesa come qualcosa di destinato ad essere eterno, durevole; essa vuole essere parte della natura e quindi non eterna. Gli stessi materiali usati, quali ferro, pvc e tele, non sono materiali fatti per durare nel tempo. Il progetto è adesso, forse domani non esisterà più, ma sapremo di averlo fatto e di averlo regalato al mondo.

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Foto di Enrico Franco


 

– QUALI SONO LE DIFFICOLTÀ TECNICHE CHE AVETE INCONTRATO?

– In realtà il lavoro è stato grande, perché non volevamo creare le solite cose che si muovessero con il vento, ma altre forme, con altri materiali e che producessero dei suoni ….

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-AVETE PENSATO AD UN “NOME” DA DARE AL VOSTRO LAVORO?

-No, è libera interpretazione di chi lo vede e lo sente … ma se dovessi pensare ad un nome forse lo chiamerei “piccolo vento” .

-IL VOSTRO PROGETTO È TERMINATO?

-No, faremo delle altre installazioni e ogni anno ne aggiungeremo delle altre. E’ la stessa logica che segue natura che cambia, cresce, muore, e si rinnova ….

In effetti mi fanno intendere che l’opera di ogni uomo è secondaria a madre terra, ecco perché scegliere degli alberi non più in vita e cercarne degli altri per ampliare questo progetto in un prossimo futuro!…

Articolo di Franco Enrico per #Maremmans