Articolo di Lilia Sartucci
La cucina maremmana ci riserva sempre piacevoli sorprese , fatta di sapori e ingredienti semplici e affonda le proprie radici in periodi in cui non si buttava via niente, utilizzando tutto, ma proprio tutto!
Un esempio: dopo Natale, in ogni casa si ammazzava il maiale ed ogni sua parte, anche la più impensabile veniva utilizzata, la testa per la soppressata, la vescica a per conservare lo strutto, le interiora per i busicchi e proprio quando lentamente si cuoceva il lardo per fare lo strutto apparivano i “ciccioli ” ossia i piccoli pezzetti di magro presenti nel lardo.
Con essi veniva fatta una fragrante e profumata ciaccia, che mi era rimasta impressa nella mente, fino a quando un vicino di casa, mi ha fatto una graditissima sorpresa regalandomi un bel po’ di lardo, così mi sono buttata a capofitto in quest’impresa!
Foto Lilia Sartucci
Ho tirato fuori dal cassetto gli affilati coltelli di mio babbo che da giovane faceva il
norcino “a domicilio” e ho tagliato a piccoli pezzi il lardo, messo a cuocere lentamente fino a che i ” ciccioli ” hanno preso un bel colore dorato, dopo averli scolati ti viene voglia di mangiarli caldi, caldi, ma io in testa avevo solo la ciaccia!
Foto Lilia Sartucci
Li ho impastati insieme ad un bicchiere di
acqua tiepida, un cubetto di
lievito di birra ,a piacere
uvetta precedentemente ammollata nel liquore,
farina quanto basta per formare una palla morbida da mettere a lievitare per circa 2 ore.
Foto Lilia Sartucci
Appena pronta si stende su di una teglia si cosparge con lo
zucchero e via in forno per circa mezz’ ora a cuocere, nel frattempo il
profumo unico dei mie ricordi ha riempito la cucina… lascio a voi immaginare cosa e’ rimasto della ciaccia dopo tolta dal forno!!!Provare per credere!
Foto Lilia Sartucci