Pitigliano, una rocca tufacea tutta da osservare

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Vista di Pitigliano (Foto S.Romagnoli)

E’ difficile resistere alla bellezza del paese di Pitigliano, piccolo gioiello incastonato nel sud della Maremma Toscana.
Pitigliano appare all’improvviso mentre stai guidando già da un po’, ed inizi ad essere stanco della strada.
Il paese è davanti a te dopo l’ennesima curva, e l’immagine ti mozza il fiato. 
Sei costretto a fermarti di colpo.
Hai un bisogno quasi compulsivo di fotografare il panorama, per conservare, per portare via questa immagine di bellezza.
Vedi uno scoglio tufaceo che si innalza con forza e contrasta tutta la gamma dei verdi della vallata intorno, e sopra lo scoglio disposte a caso, le case di tufo arroccate l’una sull’altra.

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Vicoli di Pitigliano (Foto C.Galeotti)

Le costruzioni non sembrano edificate dall’uomo, ma nate da sole come frutti spontanei di un ‘eruzione, figlie naturali della roccia..
Rimani fermo lì e osservi il paese intero, le sue arcate, i lavatoi, le inaspettate finestre e le grotte incuneate nello scoglio. 
Percepisci odore di storia, di storie.
Mentre ascolti il rumore leggero del fiume che scorre in basso, alzi gli occhi e vedi nel cielo sopra te, i corvi che creano dei nuovi girotondi.
Da questa immagine inizio, solo per raccontare un’ altra storia.
Dalla fine del 1500 fino alla seconda guerra mondiale Pitigliano ospitò una importante e numerosa comunità Ebraica.

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La Piccola Gerusalemme (Foto S. Romagnoli)

Negli anni 70, cioè dopo la seconda guerra mondiale, solo pochi Ebrei vivevano ancora a Pitigliano.
Fra i pochi rimasti, c’era un vecchio e piccolissimo Ebreo di nome: Ayò.
Ayò conosceva tante storie e amava narrarle.
Ayò raccontava per esempio, che la magia di Pitigliano era scritta nella musica.
“Solo poche e speciali persone– diceva Ayò- sanno leggere la musica di Pitigliano. Nella musica è scritta e narrata la magia di questi luoghi. Nessuno sa – continuava l’anziano ebreo– dell’esistenza di uno spartito musicale, visibile solo nelle notti di luna piena, visibile solo se in “certe case” del borgo e del ghetto si accendono “certe luci” … Se “tutto” questo accade, e tu sei capace di capire e di suonare, corri…vai sulla strada, sì , la SS 74 Maremmana e fermati lì sulla curva, quella in prossimità della chiesa Madonna delle Grazie. Fermati in quel luogo e da lì osserva il paesaggio; osserva bene Pitigliano le luci e le ombre proiettate dalle finestre delle sue case, non ti stancare. Resisti, se sai resistere dopo un po’ vedrai apparire davanti ai tuoi occhi uno spartito musicale. Quella è la musica di Pitigliano, ancora in attesa di essere suonata!“

Contributo di Cinzia Tagliaferri per Maremmans