Parco Regionale della Maremma: le leggende di San Rabano

Le Api nella Maremma Toscana
5 Novembre 2014
La Grande Bellezza dell'Architettura: Le Mortelle
1 Luglio 2014

Tante sono le leggende della nostra Maremma Toscana, terra di briganti e di bracconieri, venire in Maremma non era pericoloso solo per la malaria, nei boschi, i Signori che comandavano non avevano titoli nobiliari.
Sono tante le leggende nate intorno ai Monti dell’Uccellina oggi Parco Regionale della Maremma, vi racconterò di quelle che parlano del complesso abbaziale di San Rabano del XI sec., torre recentemente ristrutturata e di sicuro interesse per chi vuol vedere la nostra terra, insediamento benedettino, prima cassinese poi nel sec.XII cistercense.

Foto del Parco della Maremma

Foto del Parco Regionale della Maremma


Ma andiamo alle leggende del Tesoro di San Rabano.
Si narra che alcuni frati dell’abbazia venissero decapitati dai pirati e che i loro fantasmi vagassero nella Torre e nelle Selve intorno per proteggere un tesoro favoloso.
Una notte un bracconiere, che spesso era in quella zona, non riuscì a rientrare per via del brutto tempo, così si rifugiò nei ruderi dell’abbazia e sapendo che forse quelle mura nascondevano un misterioso tesoro, cominciò a vagare nella speranza di trovarlo. I frati fantasmi si dice camminino in fila scorrendo come se fossero su una rotaia, hanno il cappuccio sopra una testa inesistente, al suo posto c’è solo un ombra nera, chi li incontra può morire di spavento, loro hanno il compito di sorvegliare il tesoro.
Il nostro amico bracconiere, appena mattina, cominciò a cercare il tesoro e lo trovò: un forziere pieno d’oro, ma vide anche il frate senza volto che era di guardia, dallo spavento gli diventarono tutti i capelli bianchi, reso folle vagava intorno alla torre senza aver più l’uso della parola, così lo trovarono dopo giorni di ricerche dei suoi cari.
In altri testi, che citano questa leggenda, si parla di un buonuomo che convinto dalla moglie, va a cercare il tesoro in una notte di tempesta, credendo che nemmeno i fantasmi potessero uscire in notti simili.
Trova una grotta con una grande ragnatela dove vi è posato un grande ragno nero, si ricorda che la moglie gli dice sempre che i ragni stanno vicino alle ricchezze, così avvicina la sua torcia accesa per vedere se ci fosse il tesoro, il ragno non c’era più ma delle pietre cominciarono a colpirlo, si guardò attorno ma non vide nessuno, spostò la sua torcia e vide un uomo incappucciato, al posto della testa c’era una luce fosforescente.
Il Frate gli disse “vattene” ma lui non lo ascoltò, gli chiese dove fosse il tesoro, così il frate brandì una spada scintillante e lo uccide.
Il giorno dopo fu trovato morto ma senza alcuna ferita, il ragno che pareva sghignazzare, era al suo posto che guardava impassibile il dolore della moglie del buonuomo.
Ma anche un’altra leggenda ci parla del mitico tesoro:
“ La Chioccia D’Oro” dentro i ruderi di San Rabano vive una chioccia fatta d’oro che ogni cento anni, in una notte tempestosa, dove il mare urla sbattendo con tutta la sua forza sulla scogliera di Cala di Forno, esce e pigola insieme ai suoi dodici pulcini anch’essi d’oro; ma chi la incontra è destinato ad essere abbagliato dal suo splendore e a perdere la ragione raggiungendo la follia oppure ritrovarsi i capelli imbiancati dalla paura e gli occhi spenti di chi ha visto la sua vita finire quel giorno.
Chi seguisse quella chioccia raggiungerebbe il tesoro, ma la chioccia con i suoi pulcini pigola tranquillamente, i fantasmi la proteggono: un grosso gatto nero dagli occhi verdi, un frate che ti passa accanto rendendo gelida l’aria che ha intorno, e se poi riesci ad arrivare, attraverso un cunicolo, allo splendido tesoro, ti accolgono altri fantasmi, sono tutti intorno alla chioccia, monaci e cavalieri che si scaglieranno tutti contro di te, ti circonderanno e il gatto comincerà a graffiarti e la chioccia a beccarti.
 
Foto del Parco Regionale della Maremma

Foto del Parco Regionale della Maremma


 
Questa fu la sorte di un cacciatore che in una notte da incubo ha visto la chioccia ma ha visto anche il tesoro, una caverna piena di smeraldi, rubini,perle, altre  pietre preziose, oro e argento, ma non è riuscito a portarsi via niente.
Per fortuna è riuscito a fuggire, non dimenticherà mai quella notte, i suoi capelli e i suoi occhi gliela ricorderanno per sempre. Il tesoro è ancora lì fra quei ruderi fra quei cunicoli di San Rabano, o nei poggi vicino ai Monti dell’Uccellina.
Chissà quanti anni sono passati dall’ultima passeggiata della chioccia.
 Che dici vieni con me nella prossima notte da incubo per vedere se la vediamo? il tesoro è ancora lì.
Articolo di Katia Signorini per Maremmans