La Maremma “vista” con il cuore di Rodolfo Baldassari

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“La Maremma è un ambiente passionale, affascinante, che ti lascia il segno nell’anima fin dalla prima volta che la conosci. Ogni suo paesaggio e ogni suo abitante ha delle peculiarità che ti colpiscono”. 
 
Così Rodolfo Baldassarri, scrittore, parla della Maremma. Il suo incontro con la Maremma risale a quando era ancora bambino e i genitori lo mandavano a trascorrere l’estate da alcuni parenti. Non è stato subito amore, la vita nell’assolata campagna maremmana era meno interessante per un bambino della vita sulla spiaggia di Tor San Lorenzo, dove abitava. 
 
Col tempo però, questa terra gli è entrata nel sangue e oggi il suo sogno è riuscire a rientrare in Italia dall’Austria, dove vive e lavora dal 2000, per stabilirsi proprio in Maremma. E che la Maremma sia importante per Rodolfo Baldassarri lo dimostra ‘Infinito’, il secondo romanzo della trilogia “Il filo rosso del destino”, ambientato in buona parte tra Massa Marittima, Prata, Roccatederighi e Boccheggiano.
 
Massa Marittima (Foto Luisa Rosini)
Abbiamo incontrato Rodolfo Baldassarri in autunno a Grosseto, proprio in occasione della presentazione della sua seconda opera, e gli abbiamo chiesto di parlarci del suo rapporto con la Maremma e di quanta maremmanità c’è nei protagonisti di ‘Infinito’.
“Quanto c’è del carattere dei maremmani in Valerio, il protagonista di ‘Infinito’ e nel suo antenato Roberto?”

La Maremma è a mio avviso uno dei protagonisti dei miei romanzi. E’ presente con la sua personalità prorompente, con i suoi silenzi fatti di spazio e di vento. Con il suo sole e il suo abbraccio di mare e di luce. I protagonisti sono differenti dalla Maremma, forse solo il Conte di Prata, Roberto, incarna alcune delle caratteristiche maremmane. Schiettezza, semplicità e sincerità. Unite ad una caparbietà consapevole della sua forza. Per il resto ho cercato di descrivere così come le ho viste e sentite le emozioni che mi hanno suscitato incontrandoli per la prima volta i luoghi che amo e che conosco sin da ragazzo. Saturnia, Alberese, Massa Marittima , Prata, Pitigliano, Scansano solo per nominarne qualcuno.

“Se i romanzi fossero ambientati in un altro territorio, quanto sarebbero diversi i protagonisti? E il racconto quanto è influenzato dalla Maremma?”

Se il romanzo fosse stato ambientato in un altro territorio, anche i suo personaggi sarebbero stati diversi.

Rodolfo Baldassarri non è solo poeta e scrittore ma anche giornalista pubblicista, appassionato d’arte, di tradizioni popolari, di enologia e lavora nel Tirolo come promoter delle eccellenze culturali e gastronomiche italiane. La ricerca dei vini da proporre all’estero è un’altra delle ragioni che lo legano alla Maremma. A lui abbiamo chiesto di raccontarci non solo cosa rappresenta per lui la Maremma ma anche di aiutarci a comprendere come è percepita la Maremma in Italia e all’estero e come i Maremmans possono contribuire a renderla sempre più una meta turistica interessante.
 
Rodolfo Baldassarri con Luisa Rosini
“Secondo lei quanto è conosciuta la Maremma in altre parti d’Italia? E fuori dall’Italia?”

Credo che la Maremma sia molto conosciuta in Italia, e anche all’estero. Soprattutto in Germania e in Austria, dove attualmente vivo, questa parte della Toscana viene considerata come una meta non ancora troppo turistica, con la sua natura incontaminata, i suoi tesori artistici e enogastronomici e non da ultimo per le sue bellissime spiagge.

“Come la racconterebbe a chi non la conosce per fargliela amare?”

La Maremma non si può descrivere in poche parole, ho tentato di farlo nei miei romanzi, in speciale modo nella trilogia “Il filo rosso del destino” dove è indubbiamente la protagonista principale. Forse è vero come è stato scritto, la Maremma non esiste, è un’invenzione, una metafora. O meglio, esistono tante “Maremme”, ciascuna particolare e diversa. Viaggiando su quel territorio che le carte geografiche da secoli chiamano Maremma, la sensazione più forte che i sensi trasmettono è di muoversi nel vuoto.

Anzi, in tanti “vuoti” diversi: quello della campagna coltivata a perdita d’occhio, che dà sostanza storica alla Maremma dell’immaginario fatta di latifondi, paludi e fango, quello delle spiagge dove si muovono le dune e si contorcono i pini, sipario di un entroterra imprevedibile con monti verdissimi, dolci radure, lembi primordiali di ambienti umidi, quello delle memorie etrusche, che lasciano fantasticare su un mondo ricco e potente; quello dei borghi, come Sovana, mangiati dalla storia e dall’erosione; quello dei canti e delle fiabe che, sebbene fantasiose, si agganciano alla memoria e alla vita della gente. Insomma come ho scritto nel mio romanzo “Infinito”: “Quattro sono gli elementi che continuamente si trasformano: fuoco, aria, terra e acqua. E di tutte la Maremma, terra magica e misteriosa, ne è ricca in abbondanza.” Così potrei descrivere questa terra magica.”

“Che consiglio darebbe ai Maremmans per raccontare al meglio la Maremma?”

Di continuare a fare quello che state facendo, descrivere e promuovere con passione e amore la vostra bellissima terra. Perché riprendendo la frase dell’autore de “Il piccolo principe” Saint Exupery: “Non si vede bene che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi.

Contributo di Luisa Rosini per Maremmans