Itinerari maremmani: le Terme in Maremma

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Se la Toscana è terra di terme, antiche e famosissime, tutto il territorio Maremmano è rinomato per le numerose manifestazioni geotermiche – soffioni, geyser, fumarole – e le aree termali già note agli etruschi prima e ai romani dopo.
Senza dubbio le terme più famose in Maremma sono le Terme di Saturnia, già luogo di villeggiatura termale dall’epoca etrusco-romana e da Roma raggiungibile attraverso la via Clodia. La leggenda vuole che il dio Saturno, adirato con gli uomini, scagliò un fulmine che fece scaturire una sorgente di acqua calda e sulfurea; l’acqua sulfurea sgorga a 37°C direttamente nelle piscine dell’attuale stabilimento termale con una portata di circa 800 litri al secondo.
 

foto di Luca Giorgi


 
Le acque che fuoriescono dalle piscine termali formano un ruscello, il Gorello, che un chilometro a valle forma una cascata per confluire nel torrente Stellata: le Cascate del Mulino, con le scenografiche piscinette naturali formatesi nel tempo per l’erosione, sono tra le attrazioni più bella della Maremma Toscana e sono state riconosciute come “Le Migliori Terme Libere al Mondo” da Lonely Planet.
 
Non distante da Saturnia, percorrendo la strada che da Pitigliano porta a Sorano, si incontra una bella chiesetta, la Pieve di Santa Maria dell’Aquila, immersa nel verde e dal grande campanile a vela. Lì, nel ‘600, i monaci che abitavano il monastero della Pieve trovavano nella sobrietà della chiesa romanica la serenità e il silenzio necessari alla vita contemplativa e nel bosco adiacente una sorgente ed una vasca di acqua termale per distendere il corpo, il cosiddetto “Bagno dei Frati”.
Oggi, spariti i frati e recuperata l’antica pieve assieme alle storiche sorgenti termali, è sorto il residence Terme di Sorano immerso in un vasto parco di 7 ettari con un moderno impianto dotato di due piscine termali ed un centro benessere: la piscina principale alimentata con acqua che sgorga dalla sorgente a circa 37° e la storica vasca del Bagno dei Frati, alimentata da due sorgenti calde che sgorgano direttamente dalla roccia e garantiscono in vasca una temperatura dell’acqua di 34°.
 

foto di Nino Costa


 
Lungo il corso del torrente Farma, al confine tra le province di Siena e Grosseto, scaturisce alla temperatura di 43 gradi un’acqua sulfurea ricca di sali dalle molteplici proprietà terapeutiche, le Terme del Petriolo. Conosciute già in epoca etrusca e romana, durante il Rinascimento le Terme furono ben frequentate dall’alta società del tempo, dai componenti della famiglia Medici ai Gonzaga di Mantova, oltre a papi e cardinali.
Le acque ipertermali confluiscono nelle incontaminate e fresche acque del Farma raggiungendo così temperature più tollerabili che ne consentono la libera fruizione all’interno di vasche scavate un po’ naturalmente e più spesso create per mano di volenterosi. A monte invece sorge il complesso della SPA Terme di Petriolo.
 
Qualche decina di chilometri fuori dal territorio provinciale, la via Aurelia ci porta a Venturina e alle Terme del Calidario. Le acque termali, anticamente conosciute come Aquae Populoniae, sgorgano alla temperatura di 36 °C con una portata di circa 200 litri al secondo, formando una grande piscina termale. Oltre alla sorgente storica, il Calidario propone Thermarium, una moderna SPA con sauna, bagno turco e altri svariati servizi wellness.