Il Parco della Maremma è il mio luogo del cuore

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Il mare del Parco (Foto K.Signorini)

La candela trema, illumina fiocamente questo silenzio, appoggio il libro sulla sdraio e mi alzo, ormai è sera, il sole si è tuffano nel mare lasciando il cielo colorato di rosa.
Nessuno sulla spiaggia.
Soltanto gli uccelli che volando dalla palude al mare camminano sul bagnasciuga, per assaporare l’odore del vento della sera.
In silenzio mi avventuro in quel paradiso, il tempo umano è immobile, mi pare di camminare in punta dei piedi, per non disturbare sperando di essere invisibile.
Mi siedo sulla sabbia ancora calda, lascio che le onde lambiscano i miei piedi, in silenzio ascolto: i flutti creano il ritmo, gli uccelli la melodia.
Questo è il mio eremo, dove mi ritrovo, dove posso guardare quanti chicchi di sabbia riesco ancora a stringere tra le dita, dove la mia mente percorre i ricordi mischiati al futuro perchè il presente è fermo.
Mi accorgo che alle mie spalle ormai è notte, il mare rimane illuminato dal cielo e dalla luna, argento liquido.

La natura incontaminata del Parco (Foto K.Signorini)

Lontano un pesce salta sulle onde, chissà cos’è, la sua felicità la capisco: cercare di raggiungere quella palla enorme che è sopra alle nostre teste, un sogno, non solo gli uomini sognano.
Sono nel Parco della Maremma, vicino alla foce dell’Ombrone, dalla parte meno conosciuta, l’unica casa sulla spiaggia, i centri abitati sono lontani, nessuno si avventura qui al tramonto, solo i pescatori per passarci talvolta la notte.
Si raggiunge attraverso una strada sterrata, molti cancelli fermano la mia marcia, servono per i pascoli dei cavalli e delle vacche maremmane.

Relax in spiaggia (Foto K.Signorini)

Vivono brade nel Parco, al tramonto s’incontrano daini, cerbiatti, cinghiali, volpi, lepri e tu ti devi fermare, la strada è loro, l’intruso sono io.
Qualche anno fa all’alba sentivo dei rumori non avevo voglia di alzarmi, ma una mattina mossa dalla curiosità sono uscita, mi sono ritrovata venti o trenta paia di occhi puntanti su di me, occhi curiosi, timorosi: un branco di vacche maremmane erano sula spiaggia e nel mare, passeggiavano calme e lente com’è la loro natura.
L’alba lasciò posto al giorno e loro se ne sono tornate nella palude, io non dimenticherò mai il loro sguardo fisso su di me.
Questo è il luogo del mio cuore dove più mi riconosco, dove mi sento a casa.
Contributo di Katia per Maremmans