Ricomincia in Maremma il Morellino Classica Festival

Morellino Classica Festival 2016:Ultimo concerto di Primavera
24 Giugno 2016
Il territorio maremmano nel Cinema
12 Aprile 2016

Finalmente ricomincia in Maremma la stagione dei concerti di Musica Classica e finalmente, dopo qualche concerto perso riesco ad essere presente al sesto della rassegna Morellino Classica Festival 2016.
Ammetto subito di non essere esperto, di non conoscere a fondo la musica e soprattutto i suoi interpreti ma non nego che la musica classica mi piaccia e che proprio da neofita mi piaccia avvinarmi all’arte.
Arriviamo con un po’ di anticipo a Montemerano per godere, prima del concerto, della splendida chiesa di San Giorgio, una perla quattrocentesca in uno dei borghi più belli d‘Italia.
Mentre la chiesa si riempie, do una occhiata al programma….caspita! mi dico…tra poco ascolteremo una giovane violinista, Ariana Kim che, da solista, si cimenta con Bach e Paganini e con una certa Augusta Read Thomas, che non conosco affatto….ma Bach e Paganini mi preoccupano, sono sicuramente una garanzia di difficoltà e di ritmica impegnativa.
 
13343159_1203366826341451_4893714073448053024_n
Così comincia il concerto in una chiesa stracolma di pubblico, la giovane violinista americana ci saluta in un buonissimo italiano e ci spiega, passo per passo, cosa andrà a suonare. Noto subito quanto sia fisica la partecipazione al violino, Ariana si muove con il suo violino, danza con lui, prolungamento del suo corpo e come di un atleta ne sento il respiro, gli attacchi e i cambi di ritmo.
Passano velocemente le danze barocche di Bach e si arriva alla Thomas, due pezzi, modernissimi, il primo con una ritmica pazzesca; il violino impazzisce di suoni alti e bassi, di pizzicate, di tremolii e vibrate, una musica lontanissima da Bach ma per certi versi anch’essa con ritmiche non scontate, il secondo, un inno alla vita per una amica malata, struggente. Non amo questa musica, soprattutto così moderna, non sono così raffinato ed abituato ma quello che posso anche io cogliere è che sono di fronte ad una grande professionista che, senza spartito, ad occhi chiusi, doma il suo violino, un pregiatissimo Guarneri, e lo porta dove vuole, una assoluta professionista.
 
13412888_1208528365825297_2536767956579711296_n
Si passa così a Paganini, Capriccio XIII, e subito capisco perché la chiamano la “Risata”, il violino ride, ride e continua a ridere per alcuni minuti e con lei la violinista ride, sorride, partecipa, segue e insegue il ritmo e il suo violino. Incomincio a capire che, per me, il solenne Bach è lontano dalle corde più intime della violinista e il ritmo e lo spirito invece le sono più vicine. Partono grandi applausi e la platea appagata ricambia lo sforzo artistico.
Il concerto sembra così finito, molto accademico e ottimamente eseguito direi; attendiamo il bis. Nulla di tutto ciò, Ariana rientra e con un sorriso smagliante ci annuncia gli ultimi pezzi. Niente Bach, niente Paganini, niente Thomas, oltrepassiamo l’Oceano e arriviamo in America durante le guerre di secessione e poi quasi nel sud degli Stati Uniti, in Louisiana e New Orleans.
Due pezzi fantastici, modernissimi e pieni di ritmo, di blues, eseguiti con la grande maestria dimostrata ma con il trasporto e la partecipazione di chi sta gioendo e osannando la sua terra e la sua storia.
Grandissimi applausi, grandissima gioia. Brava Ariana !!!
Concerto finito, saltiamo il rinfresco, salutiamo gli amici e mentre si torna a casa si pensa quanto di poco scontato ci possa essere anche nel violino e nella musica classica e quanto una giovane grande artista possa passare da Bach al vecchio west senza sminuire nessuno, soprattutto se stessa.
Grazie Pietro ed Antonio, grazie Ariana.
Alla prossima! PROGRAMMA CONCERTI 2016
 
Marco De Carolis