Le Api nella Maremma Toscana

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In Maremma gli inverni non sono mai eccessivamente rigidi e lunghi e il caldo estivo è sempre mitigato da brezze marine, le piogge abbondano in autunno e primavera, raramente si riscontrano lunghi periodi di siccità o precipitazioni nevose. Questo microclima è ideale per una variegata flora spontanea costituita in prevalenza da macchia mediterranea di arbusti sempreverdi e piante aromatiche e una moltitudine di essenze annuali dai fiori colorati che sbocciano a scalare durante tutto l’anno regalando un tocco di colore ai panorami in ogni stagione.

rosmarino_api

Nel cuore dell’inverno ci sono siepi di minuti fiorellini violetti di rosmarino, mentre il nocciolo con i rami ancora spogli di foglie lascia ondeggiare al vento le sue lunghe infiorescenze giallo-brunastre cariche di polline. Verso la fine dell’inverno troviamo tappeti di violette sotto cespugli bianchi di pruni, erica e biancospino, poi arriva la pennellata rosa intenso del sicomoro che spicca sul tenue verde di inizio primavera che c’è tutto intorno.
La primavera è un trionfo di colori e di odori: gli alberi di acacia profumano l’aria mentre gli incolti si colorano del giallo intenso delle rapacelle, dell’azzurro-violetto della borragine del rosso-porpora della sulla accanto agli alberi da frutto e alle centinaia di fiorellini che punteggiano i prati. Quando la primavera sta per cedere il posto all’estate sulle siepi spuntano i delicati fiori di rosa canina e le infiorescenze timide della marruca e del mirto, i papaveri creano bellissime macchie di colore ai bordi prati coltivati  a cereali, e quelli coltivati a pascolo di trifoglio e di erba medica si colorano di bianco bordò e lillà. Poi arriva il giallo oro dei girasoli che ci accompagna verso la stagione più calda e siccitosa, ma la Maremma non smette di fiorire: sulle siepi abbondano fiori di rovo che ci regaleranno gustose more, e nei campi assolati lo spaccallocchio (noto anche con il nome di schiucciolo) apre i suoi pennacchi gialli protetti dalle lunghe spine, a fine estate i piccoli arbusti di brugo ravvivano la macchia e poi arrivano le colorate pannocchie gialle dei fiori dell’inula viscosa che ci accompagnano fino all’autunno inoltrato. In autunno la maggior parte delle piante si avvia verso il riposo invernale, ma in Maremma ci sono ancora i fiori dell’edera e poi sulle piante di corbezzolo accanto ai frutti colorati ci saranno i grappoli bianchi di fiorellini penduli fino a dicembre.

prunus_api

Il clima mite e la buona disponibilità di fioriture durante tutto l’anno fanno della Maremma l’ambiente ideale per la vita delle api, a tutto questo aggiungiamo l’assenza di industrie e di colture intensive che a causa dei prodotti chimici che rilasciano nell’ambiente rappresentano oggi uno dei fattori principali per la moria delle api.
In Maremma le api ci regalano variegati mieli millefiori con proprietà e caratteristiche organolettiche diverse a seconda della zona di produzione e del periodo in cui viene raccolto, dal momento che il gusto il colore e i benefici dipendono dalle essenze vegetali dalle quali proviene il nettare che verrà trasformato in miele. Accanto ai mieli millefiori si producono in Maremma anche squisiti mieli monofloreali, alcuni comuni  come acacia, castagno, trifoglio, erica ed altri rarissimi e peculiari della zona come quello dal sapore delicato di marruca con proprietà benefiche per lo stomaco o quello rarissimo dai riflessi verdi di spaccalocchio ottimo miele da tavola con effetti balsamici.

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Le nostre api  ci donano  anche altri prodotti preziosi come la propoli, la cera, la pappa reale e il polline. La pappa reale ha eccellenti proprietà nutritive e ricostituenti, in quanto fonte naturale di vitamine, è utile per integrare l’alimentazione dei bambini, degli anziani e degli sportivi, per rinforzare le difese immunitarie e per darci una marcia in più nei periodi in cui siamo più sottoposti a fattori di stress. Il polline, consumato fresco, essiccato o congelato, è un concentrato di carboidrati, amminoacidi essenziali e vitamine (soprattutto la C) che ben si presta ad essere usato come integratore alimentare in sostituzione di quelli sintetci dal momento che ogni granulo di polline racchiude tutti gli elementi necessari alla vita. Tra i vari benefici che apporta c’è la virtù di abbassare i livelli di colesterolo e di trigliceridi nel sangue.  Si presenta sotto forma di piccole palline confezionate direttamente dalle api dalla colorazione variegata a seconda dei fiori sui quali viene raccolto.
sicomoro_api
In Maremma fino a qualche decennio fa ogni famiglia di contadini aveva almeno un’arnia
in cui raccogliere il miele necessario al fabbisogno del nucleo familiare, per questo il miele rientra anche nella preparazione di piatti tradizionali come i golosi melatelli o gli sfratti. Con la comparsa di varie patologie apistiche il numero degli allevatori si è notevolmente ridotto, ma nella nostra terra sono ancora molti gli apicoltori: c’è chi lo fa per diletto e chi ne ha fatto una vera e propria professione magari specializzandosi oltre che nella produzione del miele anche in quella della pappa reale o del polline. Inoltre, visto le favorevoli condizioni ambientali, diversi apicoltori provenienti da altre zone di Italia hanno scelto la Maremma per allevare le loro api sia in maniera stanziale che praticando nomadismo o solo per farle svernare mettendo in atto una specie di transumanza come accadeva nei secoli scorsi con le greggi di pecore.
 
Articolo di Irene Gamberi per #Maremmans