Ma vi ricordate com'era?

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Noi non siamo ancora vecchi, ma siamo abbastanza grandi per ricordare e per vedere la differenza.
Le vie del borgo erano un gremite di chiassosi bambini, che si riunivano lì anche dalle vie vicine.
I giochi erano i più semplici e i più strani: nascondino, quattro cantoni, tocco ferro, palla avvelenata, 1,2,3…stella!, strappacipolla, belle statuine, mosca cieca, guardie e ladri, dame e cavalieri.
Ci divertivamo con poco e niente, bastava una palla e un gruppo di amici.
A volte bastava un gessetto per disegnare sulle lastre della via la “campana” che ci impegnava in competizioni di ore. A volte bastava una corda per saltare.Un grosso scatolone di cartone diveniva, se ben disegnato, una lussuosa residenza.

ruzzola di petricci maremma toscana

Foto instagram @sempronianocomune


Per i maschi c’erano le biglie e i tappini. E poi c’erano i giochi da fare in cerchio e da cantare: i Girotondi, la Bella lavanderina, Son trecento cavalieri, MadamaDorè.
E le conte? Quelle filastrocche che utilizzavamo per iniziare il gioco ed identificare chi doveva cominciare per primo?E intanto correvamo a destra e a manca, consumando un sacco di energie, facendo così la nostra ginnastica quotidiana….senza dover andare in palestra!
Poi arrivò la “tecnologia“! Chi non si ricorda le palline collegate da una corda che sapientemente facevamo andare velocemente su e giù, sbattendo una sull’altra? Un chiasso infernale …per le vie del borgo! O quella più grande collegata alla caviglia con un lungo filo che andava girata e saltata senza rimanere impigliati.
Sembrano passati secoli e millenni e invece non sono trascorsi che pochi decenni.
I nostri nonni avevano giochi ancora più spartani.
Bastava una corda, una trottola intagliata nel legno, un cavallino a dondolo costruito da qualcuno in famiglia, pochi sassolini, una ruzzola o il cerchio.
 
ruzzola petricci toscana

Foto associazione il Campanile, Petricci (GR) www.petricci.it


La ruzzola è un disco in legno duro che veniva fatto appunto ‘ruzzolare’ lungo le strade in un percorso ben preciso di andata e ritorno. Naturalmente vinceva chi arrivava primo. Il cerchio invece era in ferro e veniva fatto girare con l’aiuto di un bastoncino sempre in ferro, ma il principio era il solito.
Quando veniva la neve utilizzavano, al posto degli slittini, i “capistei” di legno che sono simili a vassoi piatti e rettangolari che le donne utilizzavano per la frutta e verdura.
Oggi nell’era del 2.0, 3.0, 4.0 e chi più ne ha più ne metta, tutti questi giochi tradizionali vanno perduti.
Per fortuna durante l’anno in Maremma si fanno rivivere questi antichi giochi, durante le feste paesane, per non perdere la memoria e la nostra storia!
Ogni anno in aprile l’Associazione Il Campanile organizza la Ruzzola nel paese di Petricci www.petricci.it