Il fascino e il mistero dell'isola di Montecristo

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Sono tanti anni ormai che sogno, ogni volta, guardando di fronte a me il mare e le isole dell’arcipelago toscano. Nelle giornate più limpide e terse, dalla spiaggia di Castiglione, è facilmente distinguibile l’isola del Giglio, dell’Elba,  in lontananza la Corsica e, proprio di fronte, la misteriosa e fascinosa Montecristo.

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Da lontano. Foto di Nello Landi


E’ quest’ultima che mi fa sognare di più. Sarà che da bambino, come tanti altri, Dumas con la sua bellissima avventura ha inciso profondamente nel mio immaginario, tanto quanto basta perché il Conte di quell’isola, con le sue mille peripezie, rapisse la mia fantasia ed il mio cuore.
Quante volte mi sono immedesimato totalmente e avrei voluto incontrare l’abate Faria per avere quella famosa mappa, per poi nuotare fino allo stremo delle mie forze ed avventurarmi su quell’isola alla ricerca del tesoro. Montecristo, oggi, è riserva naturale.
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Riserva naturale. Foto di Nello Landi


Sono pochissimi  i fortunati che ogni anno possono sbarcarvi e godere delle sue bellezze.
Già una volta, alcuni anni fa, avevo avuto l’opportunità di andarci ma, a causa delle condizioni meteo marine avverse, a poca distanza dall’agognato porticciolo, siamo dovuti rientrare. Che delusione!!! Oggi però la giornata è splendida e tutto va per il meglio.
Saliamo su una motonave al porto di Castiglione della Pescaia, di primo mattino, l’aria dell’ alba ha un sapore meraviglioso sa di nuovo, i colori intorno emergono lenti ed il chiaroscuro lascia sempre più spazio alla luce fino a rivelarne i contorni nitidi. Finalmente si parte, ci avviamo all’isola del sogno. Del mio sogno.
Il mare calmo, mi permette di continuare a fissare le tre cime dell’isola, sempre più vicine e distinte, e dopo averla circumnavigata, si sbarca nel porticciolo che guarda verso le isole maggiori.
Foto di Nello Landi

Il porticciolo. Foto di Nello Landi


Alcuni, accompagnati dalla Guardia Forestale, proseguono a piedi per raggiungere i ruderi del convento, ubicato alla sommità dell’isola, ma noi, invece, ripartiamo per lo Scoglio d’Africa. Isolotto veramente microscopico, letteralmente in mezzo al mare, tra Montecristo e la Corsica, utilizzato come faro per i naviganti.
Foto di Nello Landi

Lo Scoglio d’Africa. Foto di Nello Landi


Il mare è splendido, di un blu che invita a fare il bagno. La forte corrente, che di solito attraversa in tutte le direzioni quest’oasi in mezzo al blu profondo, fa sì che solo pochi possano raggiungerlo a nuoto.
Foto di Nello Landi

Il mare. Foto di Nello Landi


Mi è difficile pensare a chi ha vissuto, sino a poco tempo fa, in questo luogo, e tenere accesso il faro della salvezza o della buona navigazione, ora automatico. Ma qualcuno c’era. Specialmente nelle notti di burrasca, la vita non deve essere stata facile, ma quanto devono i naviganti a questi sconosciuti “eroi”.
Rientriamo per il pranzo nel porticciolo e finalmente scendiamo sull’isola. Finalmente!!!!
Il granito la fa da padrone, insieme alle capre, alla scarsa vegetazione e alle vipere che vengono “allevate” per raccogliere il loro prezioso siero.
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Il granito. Foto Nello Landi


Non c’è acqua potabile, poiché quella di sorgente, a causa del granito è ricca di arsenico.
Poco distante dal porticciolo poche costruzioni: la Villa Imperiale, casina di caccia del re Vittorio Emanuele II, la Caserma della Forestale e la casa del guardiano, Giorgio.
Foto di Nello Landi

Foto di Nello Landi

Da terra cerco con gli occhi stupiti come di bambino, di trovare un possibile nascondiglio del tesoro, ma non distinguo nulla. Cerco informazioni da Giorgio, che mi spiega che probabilmente il tesoro, era costituito dagli arredi del Convento, nascosti ai pirati Saraceni e mai ritrovato.

Le pietre preziose, invece, Dumas l’aveva già fatte recuperare all’intrepido Conte di Montecristo, dietro indicazioni del buon abate Faria. Non ho quindi speranza, non potrò tornare indietro da questo posto incantevole ed essere io il nuovo Conte di Montecristo. Ahimè!!!! Ma che importa, ho sognato e continuerò a sognare. Nessuno però, mai più, potrà farmi dimenticare ciò che è stato e ho visto. Una giornata favolosa dove il mio cuore si culla e non si quieta.

A presto Montecristo, isola dei miei sogni.

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Foto di Nello Landi


Articolo di Nello Landi per Maremmans