Il CERM di Rocchette di Fazio

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CERM  è l’acronimo di Centro per i Rapaci Minacciati. 
 
Nel 2006, sotto l’ala della Comunità Montana,  nascono due progetti LIFE per la reintroduzione del nibbio reale. Questi progetti furono impostati da Anna e Guido Ceccolini, ed hanno avuto ottimi risultati: nei nostri cieli si vedono  gruppi, anche di sei o sette esemplari, volteggiare insieme e litigare con le cornacchie.
In sette anni, sono stati liberati 109 nibbi reali. Attualmente il territorio  ospita circa trenta coppie,  in continuità con la popolazione che si trova nella Tolfa. Il Centro si può visitare da agosto a gennaio, con modalità che non interferiscono con le abitudini degli animali.  Anna e Guido hanno anche fondato un’Associazione CERM.
 
Oltre ai nibbi reali, sono poi stati reintrodotti  alcuni esemplari di capovaccaio (Neophron percnopterus Linnaeus), provenienti dalla Spagna e dalla Corsica; il capovaccaio era scomparso dalla Toscana intorno al 1970 .
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Conoscete questo animale?
Le sue abitudini alimentari gli danno un importante ruolo di pulitore, perché si ciba di rifiuti.  Questo ruolo era assai apprezzato anche nell’antico e caldo  Egitto: nell’alfabeto  egizio il capovaccaio  è il primo simbolo, e corrisponde alla lettera A.
In Toscana è stato presente fino al 1970; poi è scomparso.
La vita di questi animali non è facile. Sono minacciati dai bocconi avvelenati lasciati per uccidere volpi e lupi, dalle pale eoliche che si ergono  sulle rotte migratorie, dai bracconieri, e dal fatto stesso di essere rimasti in pochi esemplari: per compiere la migrazione, hanno bisogno  di altri esemplari più anziani che li guidino nel viaggio,  altrimenti rischiano di perdersi e affogare nel mare.
Le loro possibilità di riprodursi sono limitate: riprodotti in Europa, migrano rocambolescamente in Africa,  dove raggiungono la maturità sessuale verso i  3/4  anni;  poi tornano in Europa per l’accoppiamento. Possono avere uno o due piccoli all’anno. Teoricamente potrebbero arrivare ai 20 anni di vita, ma in realtà difficilmente superano i 14 anni.  Per tutti questi motivi, a conti fatti,  è molto difficile combatterne l’estinzione.
Anna e Guido cercano di farli riprodurre in cattività, li nutrono, ne curano le malattie e, quando riescono,  li portano  al sud, per accorciare la distanza da coprire nella migrazione,  munendoli anche di radio, per seguirne il viaggio.
 
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Il regolamento LIFE ha iscritto la specie tra quelle minacciate e la sua tutela è prioritaria.
Purtroppo, dal 2015, non ci sono più finanziamenti LIFE; il CERM riceve quindi solo finanziamenti molto ridotti dalla Comunità Montana. La mancanza di fondi rende problematica la sussistenza del CERM e dei suoi progetti.
 
Dovremo rassegnarci a veder scomparire il Capovaccaio?
 
Testo e foto di Rita Marzano