I Canaloni del Farma

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Il GIR (Geosito di Interesse Regionale) “i canaloni del Fiume Farma”, è situato nel Geoparco delle Colline Metallifere Grossetane (Tuscan Mining Geopark), nel territorio di Roccastrada, poco a Sud-Est della frazione Torniella posta sul Fiume Farma che segna il confine fra le province di Siena e Grosseto.
Localmente il luogo è conosciuto anche con la colorita denominazione de ”Il mare dei Roccastradini”. La località merita senz’altro una visita. Si tratta di un luogo magico che, superata una estesa riva boscosa, si presenta all’improvviso allo sguardo: dal verde della vegetazione ad un ambiente spoglio, lunare, in cui le chiome degli alberi, normalmente chine sulle rive del Fiume, si diradano per lasciare spazio a grandi ed estese formazioni di rocce che, per centinaia di metri, a grandi bancate successive, come fosse una scalinata dei giganti, occupano l’alveo del fiume e al rumore impetuoso delle acque che si dividono in tante cascatelle.

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Foto Paola Ferri


Come arrivare
Da Siena: si prende la SS73 oppure la superstrada Siena-Grosseto fino a giungere al paese di Monticiano, da qui si prosegue per Torniella, immediatamente prima del ponte sul Fiume Farma si trova, sulla sinistra una strada sterrata dove si può parcheggiare l’auto e proseguire a piedi per circa 2km. Questa strada è larga ed agevole e può essere percorsa anche in automobile, l’ultimo tratto invece è un breve sentiero con brevi salite e discese che si può percorrere solo a piedi in circa 20′ fino a giungere sulla riva sinistra del Fiume alla nostra meta.
Da Grosseto: si percorre la nuova strada Aurelia in direzione Nord e si esce a Montepescali/Braccagni, da qui, dopo avere percorso per un breve tratto verso Nord la vecchia SS1 Aurelia, si svolta sulla destra in direzione di Sticciano/Roccastrada, giunti a quest’ultima cittadina si prosegue in direzione di Sassofortino, dopo alcuni chilometri si svolta sulla destra in direzione di Torniella/Monticiano/Siena, qui giunti si scende verso la valle del Farma seguendo sempre la strada per Siena/Monticiano. Passato il ponte sul Fiume Farma, si svolta sulla destra in una strada sterrata dove si può parcheggiare l’auto e proseguire a piedi per circa 2km. Questa strada è larga ed agevole e può essere percorsa anche in automobile, l’ultimo tratto invece è un breve sentiero con brevi salite e discese che si può percorrere solo a piedi in circa 20′ fino a giungere sulla riva sinistra del Fiume alla nostra meta.
Il sentiero da percorrere a piedi per circa 20′ è quasi completamente immerso nel bosco è facile e senza grosse salite o discese e, nell’estate, il luogo è piacevolmente fresco.
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Foto Paola Ferri


La denominazione “canaloni” è probabilmente dovuta alla presenza di numerose profonde incisioni prodotte in milioni di anni dall’erosione dell’acqua sulle durissime rocce quarzose che qui affiorano.
La suggestione del luogo è notevole, ci si trova improvvisamente di fronte ad enormi rocce grigie, tormentate dall’erosione e percorse da cascatelle che durante le piene diventano valanghe d’acqua, giunti in questo luogo ci si trova di fronte solo a rocce ed acqua, acqua e rocce.
Osservando con attenzione si vede come l’acqua abbia eroso le rocce metamorfiche della formazione geologica denominata “di Poggio al Carpino” di età permo- triassica (circa 250-200m.a.), nelle rocce grigie è possibile scorgere i frammenti rotondeggianti di quarzo di cui sono principalmente costituite, essi sono riconoscibili dal colore bianco latteo e, a volte, violetto, le loro dimensioni variano da pochi millimetri fino ad alcuni centimetri di diametro.
In alcune rocce lungo l’alveo si può osservare un particolare fenomeno erosivo, dovuto all’azione di vortici d’acqua che trascinano con se dei frammenti di roccia, i movimenti vorticosi, per abrasione, hanno prodotto sulle rocce delle suggestive forme concave circolari dette “Marmitte dei Giganti” per la loro somiglianza a delle grosse pignatte.
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Foto Paola Ferri


Dal punto di vista storico ed economico il Fiume Farma, ha rappresentato una linea di unione tra il mondo delle miniere, del bosco, della siderugia, del commercio dei metalli e dell’artigianato. Infatti lungo il Fiume Farma, grazie all’abbondanza d’acqua e di legname, erano ubicate numerose ferriere medievali, di alcune sono ancora riconoscibili i resti.
Nelle ferriere, mediante il processo denominato “a basso fuoco”, veniva fuso il minerale ferrifero proveniente dalle Colline Metallifere, dall’Isola d’Elba e da alcuni modesti giacimenti locali di ematite (ossido di ferro), vi si produceva la cosiddetta “spugna di ferro”, ossia un semilavorato che veniva poi commercializzato, anche in siti lontani dove, nelle officine dei fabbri, veniva rifuso e lavorato per trasformarlo in un prodotto finito.
Perché andare a vedere i Canaloni? Semplice ………….Perché sono unici!